Domenica di inizio settembre, primo freschino – finalmente dopo un’estate torrida – archiviato per quest’anno il mare del #Salento, dobbiamo decidere come trascorrere la giornata. Il sole c’è, quindi vien voglia di uscire e stare all’aria aperta, ma la pigrizia domenicale ci trascina fino a mezzogiorno a bighellonare di qua e di là per la casa.
Che si fa? Un posto vicino che non significhi solo andare a pranzo, quale potrebbe essere?
Il sole e il cielo settembrino ci fa venire desiderio di campagna, alberi, natura, pace…. ci viene in mente che da tempo volevamo portare Sofia a La Cutura, sì le sarebbe piaciuto!
Detto fatto, poco prima delle 13.30 percorrevamo la bella campagna di Giuggianello – il paese più piccolo del Salento con le sue poco più di 1200 anime – che ci conduceva in contrada Cutura, da cui il nome di un’antica tenuta di fine Ottocento recuperata e destinata, da una quindicina d’anni, ad un bellissimo giardino botanico di ben 35 ettari che ospita migliaia di piante grasse provenienti da tutto il mondo.
Consiglio: munitevi di scarpe comode, perché si cammina eh 😉
Quando varchiamo il cancello Sofia ha già imbracciato la macchina fotografica e inizia a scattare a raffica, beh in effetti il posto merita davvero e inizio anche io a fare foto, a colpirmi subito è il tappeto verde che ricopre il corpo centrale, dove ci sono il bar e il ristorante.
Adoro i rampicanti (un po’ meno le lucertole che si annidano dentro, ma sia, faccio finta di non pensarci, mi voglio godere la giornata!) è come se la natura avvolgesse con un abbraccio i muri, una cosa poetica, insomma.
Dopo il pranzo, nel ristorante interno, gironzoliamo qua e là, sbirciamo nel blocco più antico, dove ci sono delle casette deliziose che ti spediscono in un nanosecondo in un’altra epoca, infatti il fabbricato risale alla fine del Settecento, e tu pensi che ti piacerebbe vivere là. Per sempre. Nella bellezza silenziosa di quei muri antichi che ti riportano ai pomeriggi spensierati nel giardino della nonna.
Inizi a girovagare fra miriadi di sculture vegetali magnifiche e non sai dove soffermare lo sguardo, è tutto un “guarda quella quanta è grande” “mamma che spine” “che foglie strane” e “che meraviglia”.
Ora siamo tutti e tre bambini, ammaliati da questo giardino dei balocchi, felici di essere solo noi tre e tutto un mondo di creature meravigliosamente belle intorno a noi.
La Cutura è il posto perfetto per divertirsi con la macchina fotografica, e infatti non fai che scattare, risultato: 500 immagini da selezionare. Tra le più carine, molte le ha fatte proprio #Sofia. Che dite, ha un futuro come fotoreporter? 🙂
Nato dal pollice verde di Salvatore Cezzi, ex bancario che ha girato il mondo, oggi la Cutura, gestito insieme alla figlia Benedetta, accoglie al suo interno 12 “ambienti” diversi: il Giardino Roccioso, la Serra con piante grasse e tropicali, il Giardino Mediterraneo, il Borgo Antico, il Laghetto naturale con papiri e ninfee, il Roseto, il Bosco di lecci (il mio preferito!) il Giardino all’italiana, il Giardino dei semplici, dei Profumi e Segreto e la Vecchia Fattoria. Si organizzano visite guidate anche per le scuole. Fateci un pensierino.
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